A conclusione della giornata che ha visto il ritorno di nave Vespucci a Genova dopo due anni di tour in 33 Paesi nel mondo, il ministro della Difesa (rpt: Difesa), Guido Crosetto, ha preso parte al forum ANSA organizzato al porto antico di Genova senza nascondere l'emozione per un viaggio iniziato due anni fa, un "viaggio epico" e una "scommessa vinta" per il sistema Italia. Con lui, sul palco, anche il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Enrico Credendino, e l'amministratore delegato di Difesa Servizi, Luca Andreoli.
"Tutto lo Stato è salito a bordo del Vespucci e, poco per volta, il sistema Italia si è ritrovato a bordo di questa nave - ha detto Crosetto - un viaggio dell'Italia che ha portato un valore aggiunto incredibile". "Abbiamo costruito pezzi di ricchezza del Paese" ha aggiunto il ministro anticipando la presentazione dei dati del tour che parlano di quasi 50 mila visite a bordo, oltre un milione di persone entrate in contatto con nave Vespucci, 2,5 milioni di follower sui canali social e un miliardo e 300 milioni di visualizzazioni sui social. Crosetto ha parlato di una "vittoria della Marina, della Difesa, di tutti i ministeri che ci hanno supportati e anche dell'ANSA che è salita a bordo e ha sposato questa causa".
Guardando al futuro, il ministro ha ribadito l'importanza di "un'esperienza che è servita anche a trasformare in 'tifosi' della Vespucci ambienti che in Italia erano disincantati, annoiati e distanti". "La noia si è trasformata in energia - ha aggiunto - i dubbi sono diventati voglia di credere in questa cosa e, alla fine, tutti si sono messi in movimento e sono stati contenti". Un'avventura condivisa lunga due anni e 50mila miglia nautiche che, per Crosetto, porta con sé un insegnamento: "Quando mettiamo insieme le nostre energie, siamo una spaventosa macchina da guerra, non nel senso militare, ma come rappresentazione all'esterno di ciò che è il nostro Paese. Questa avventura dovrebbe aver seminato nella pubblica amministrazione questo concetto che può essere replicato in altri campi - ha concluso Crosetto - da anni mi chiedo perché non svuotiamo le centinaia di cantine dei nostri musei dove ammuffiscono opere d'arte e non le mandiamo nei musei del mondo gratuitamente per fare democrazia culturale. Abbiamo delle miniere enormi, che non sono di terre rare o di gas, che potremmo usare".
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