L'amministrazione americana ed il Qatar starebbero spingendo per raggiungere una tregua a Gaza, convinti che si debba sfruttare lo slancio del cessate il fuoco di questa settimana con l'Iran per lavorare ad uno stop delle ostilità anche nella Striscia. Tentativi di rinvigorire gli sforzi diplomatici, mentre nelle ultime 24 ore si sono contante decine di vittime nei raid dello Stato ebraico nell'enclave palestinese.
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L'imperativo adesso è cogliere l'attimo, ora che i macabri echi delle bombe lanciate su Teheran e sui siti nucleari iraniani si sono esauriti per dare una possibilità proprio ai negoziati. "Se non sfruttiamo questa finestra di opportunità e questo slancio, sarà un'opportunità persa, come già accaduto di recente. Non vogliamo che accada di nuovo", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari in un'intervista rilasciata alla France Press. Ma a raffreddare gli entusiasmi sono scesi in campo alti funzionari israeliani coinvolti nei colloqui per un accordo sugli ostaggi, che affermano di non comprendere i motivi dell'ottimismo del presidente Donald Trump, secondo cui un cessate il fuoco a Gaza potrebbe essere raggiunto già la prossima settimana.
Il lavorio diplomatico procede però a ritmi serrati considerato che il ministro per gli Affari strategici e principale negoziatore israeliano Ron Dermer dovrebbe recarsi a Washington per colloqui con alti funzionari di Trump già lunedì per discutere in merito a Gaza e all'Iran, mentre un nuovo faccia a faccia Trump-Netanyahu dovrebbe invece tenersi a metà luglio proprio nella capitale americana. I colloqui indiretti tra Israele e Hamas si sono intensificati e interrotti da quando Israele ha violato l'ultimo cessate il fuoco a marzo, proseguendo la sua campagna militare a Gaza e aggravando la grave crisi umanitaria del territorio. Il tavolo negoziale è strettamente legato al dossier sugli ostaggi: una cinquantina gli israeliani ancora prigionieri a Gaza, e si ritiene che meno della metà di loro sia ancora viva.
Il 7 ottobre del 2023, quando Hamas attaccò Israele, innescando la guerra che dura da 21 mesi, erano invece 251. "L'Italia lavora per la pace, per un cessate il fuoco il prima possibile", ha ricordato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Ci sono troppi morti, troppe vittime, stiamo facendo pressioni su Israele e naturalmente Hamas deve accettare delle condizioni, finora mi pare che stia opponendo resistenza ma deve liberare tutti gli ostaggi. Israele non può più bombardare perché siamo andati oltre il limite del rispetto dei diritti umani".
La situazione nella Striscia e a dir poco al collasso. Secondo il gruppo armato la carestia e la crisi alimentare stanno "devastando" e colpendo soprattutto i bambini, molti dei quali figurano fra le oltre sessanta vittime nell'ultima ondata di raid dell'Idf. A Gaza "I crimini brutali e la tratta dei bambini con fame, i bombardamenti e i massacri rappresentano una terribile violazione del diritto internazionale e dei valori umanitari", denuncia Hamas. Violenze che interessano anche la Cisgiordania occupata dove venerdì notte l'esercito israeliano ha arrestato sei coloni dopo che le Forze di difesa israeliane avevano dichiarato che i sospettati avevano attaccato le forze della sicurezza.
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