Non risultano tracce di Andrea Sempio sulla spazzatura sequestrata a casa Poggi la mattina in cui Chiara è stata trovata senza vita in fondo alle scale. Era stata ripetutamente colpita dal suo assassino, una persona a cui ha aperto la porta senza esitare perchè di certo conosceva bene.
Sono i primi esiti, di parte e parziali, che trapelano dall'incidente probatorio disposto nell'ambito della nuova indagine della procura di Pavia che ha puntato i riflettori su Sempio, l'amico del fratello della vittima, offrendo un quadro inedito rispetto a quello acclarato finora e che ha portato a condannare a 16 anni di carcere Alberto Stasi, allora fidanzato della giovane donna. E proprio uno dei suoi difensori, Antonio De Rensis, onnipresente in tv per dissertare sul caso, ieri sera ha consegnato al pubblico l'indiscrezione, sottolineando che il condizionale è d'obbligo. Su alcuni rifiuti, come un sacchetto azzurro dell'immondizia, i vasetti di Fruttolo, un piattino di plastica e l'involucro con dentro cereali avanzati, una settimana fa oggetto di campionamento, è stato individuato dai consulenti il Dna di Chiara, mentre sulla cannuccia del brick di Estathe quello di Stasi.
Il quale già ai tempi dei primi interrogatori aveva affermato di non poter escludere di aver accompagnato, la sera prima del delitto, con la bevanda analcolica e zuccherina la pizza consumata con Chiara. E se per Marzio Capra, genetista che da sempre si occupa della vicenda per i Poggi, il materiale estrapolato è in "quantità ridotta e degradata e quindi occorreranno repliche di amplificazione per avere un esito con valenza scientifica e probatoria", per Luciano Garofano, consulente nominato dai legali di Sempio, quei "reperti anche a distanza di 18 anni danno risposte, che per noi sono scontate" perché legate alla vita dei due fidanzati.
Ma ciò che conta è che i risultati che "devono essere completati" hanno confermato che l'attuale sospettato "non è mai entrato in quella casa il 13 agosto 2007 - ha spiegato Angela Taccia, la sua avvocatessa - Siamo fiduciosi e attendiamo che i periti e i consulenti di parte svolgano e portino a termine il proprio lavoro". Quanto sta venendo a galla, complice l'ennesimo intervento sul piccolo schermo del difensore di Stasi, "non è una conclusione dei periti" nominati dal gip Daniela Garlaschelli, ha tenuto a precisare Daniele Redaelli, altro consulente tecnico dei Poggi. Loro hanno solo trasmesso ai genetisti "delle parti processuali i dati grezzi emersi dagli esami di laboratorio sulle campionature della spazzatura. Il vero confronto avverrà dal 4 luglio quando si apriranno i reperti conservati al freddo, ossia i tamponi di Chiara, Alberto e anche di Sempio".
Un confronto che avrà una veste ufficiale e che, inoltre, verrà allargato a tutti coloro a cui è stato prelevato o verrà prelevato il Dna, ossia chi ha frequentato la casa di via Pascoli, gli amici del fratello di Chiara, gli investigatori che hanno fatto i rilievi sulla scena del crimine e chi ha avuto o ha a che fare con i reperti. "Quindi - ha precisato Redaelli - il risultato divulgato ad oggi non è stato valutato nell'incidente probatorio" che potrebbe essere esteso all'etichetta arancione dell'Estathé e ad altro materiale. E questo in linea con una ulteriore memoria dei pubblici ministeri che puntano "all'esaltazione di eventuali impronte latenti" nel tentativo di dare riscontro alla loro ipotesi.
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