Jannik Sinner si presenta a Wimbledon con una gran voglia di mettersi alle spalle il più recente passato: dalla sconfitta di Parigi, contro l'arci-rivale Carlos Alcaraz, alla prematura uscita di scena al torneo di Halle fino alla clamorosa e inattesa rivoluzione nello staff, con il divorzio dal suo preparatore atletico, Marco Panichi, e dal fisioterapista Ulises Badio, ingaggiati meno di un anno fa. E così nella sua prima conferenza stampa all'All England Club, dopo una settimana di allenamenti sulla più prestigiosa erba del circuito, il n.1 al mondo si mostra rilassato e sorridente. Ma è elusivo più che mai nelle risposte che lo incalzano circa i repentini cambi nel team.
"Ma non è successo nulla di pazzesco, nello sport sono cose che capitano. Era da tempo che volevo cambiare qualcosa, e dopo Halle ho preso questa decisione - ha detto l'altoatesino -. Non posso non ringraziarli perché assieme in questi 12 mesi abbiamo raggiunto risultati incredibili. Ma nel mio team voglio persone di cui mi posso fidare, come mio padre".
Parole, quest'ultime, che forse racchiudono la ragione della rottura, ininfluente però - ha rassicurato Sinner - sulla preparazione ai Championships.
"Mi ispiro molto anche al lavoro di cuoco di mio padre, in cucina bisogna andare d'accordo con le persone per lavorare assieme. Ma ora non ci voglio pensare, devo affrontare un torneo importante - ha sottolineato - il timing della decisione può sembrare non dei migliori, ma sono certo che non avrà conseguenze sul torneo. Ho lavorato tanto e tornare qui mi ha trasmesso grandi emozioni, anche se rispetto all'anno scorso non ho vinto ad Halle. Ma quello che è successo, è successo, è il passato. Mi sento bene, soprattutto mentalmente mi sento molto pronto. Sto lavorando molto duramente, spero che questo abbia un impatto sul mio tennis in partita". Sui due (Panichi già dopo Parigi non era presente con l'azzurro e c'era solo Badio ad Halle che in un post sembrava essersi congedato dal tennista con un 'grazie mille') si è pronunciato anche Novak Djokovic (che li ha avuti in staff): "Entrambi sono fenomenali, sono rimasto sorpreso dalla decisione anche perché Jannik nell'ultimo anno e mezzo è migliorato nel gioco e nel fisico. Ma ci può stare qualcosa di più privato. Quello che posso dire come persona che ha fatto dei cambiamenti, è che lo capisco".
Intanto nomi di sostituti Sinner non li ha fatti: al seguito a Wimbledon ha i coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill e l'osteopata Andrea Cipolla. E martedì al primo turno è atteso dal derby inedito con Luca Nardi. Primo ostacolo di due settimane che Sinner spera di vivere fino in fondo, raggiungendo l'unica finale Slam che ancora gli manca, dopo la semifinale dell'anno scorso, e i due quarti negli anni precedenti.
"Penso che il mio livello sull'erba in questo momento sia molto alto, non vedo l'ora di giocare un match e divertirmi su questi campi. Sull'erba devi coprire più campo, ma anche improvvisare di più, è uno stile di gioco completamente differente".
C'è anche spazio per una domanda sul curioso duetto con Andrea Bocelli, che Sinner ha voluto ringraziare pubblicamente: "Durante i tre mesi di squalifica, c'è stato finalmente il tempo necessario per questo progetto. Era la prima volta che lo incontravo di persona, è un artista incredibile. Anche solo aver fatto qualcosa con lui per me è fantastico. È stato un grande lavoro, ma sono molto felice del risultato". E dopo qualche delusione e il fiato sul collo di Alcaraz, il numero uno cerca riscatto e un po' di pace.
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