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Psg 'arancia meccanica', L. Enrique lancia l'allarme caldo

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Campione di Francia, campione d'Europa ora il Paris Saint Germain si lancia spedito verso l'obiettivo Mondiale per Club.

Nell'esordio della novella competizione voluta fortemente da Gianni Infantino, la formazione di Luis Enrique ha 'stritolato' l'Atletico Madrid, rifilandogli un sonoro 4-0 e una prestazione impressionante nonostante il caldo asfissiante di Pasadena, che pure si è fatto sentire, in quello stesso Rose Bowl dove, nel 1994 si disputò la finale Mondiale Italia-Brasile.

Una prova di forza quella del Psg, una sorta di 'arancia meccanica' del pallone, nonostante il caldo che pure ieri ha condizionato il match con gli spagnoli ma che, nonostante il grido d'allarme lanciato da Luis Enqrique, non cambia i progetti di vittoria dei parigini. "È una stagione molto lunga ma vedo una motivazione molto alta. È stato difficile giocare in queste condizioni di caldo, ma abbiamo fatto una partita molto buona", ha commentato a fine partita il tecnico spagnolo, lamentandosi per le condizioni climatiche (si è giocato con oltre 30 gradi) e ribadendo la 'sete' di vittoria della sua squadra, non paga: "l'obiettivo è quello di fare la storia - ha aggiunto - L'abbiamo già fatto, è molto positivo, ma apriamo un nuovo capitolo. Dobbiamo dimostrare che siamo capaci di reinventarci. È una bella sfida per la squadra".

E non solo: a soffrire, in California come a Miami, saranno anche Real, Juve e City. E in prospettiva le nazionali che il prossimo anno verrano negli Usa per la Coppa del Mondo.

Due settimane dopo il trionfo in Champions nella notte di Monaco di Baviera contro l'Inter presa a pallate e surclassata in lungo e in largo, il Psg, anche ieri ha manifestato tutta la sua maestria e superiorità nonostante l'assenza di uno dei suoi uomini di punta, Ousmane Dembelè. Una supremazia assoluta, senza soluzione di continuità anche se per lo mezzo ci sono stati festeggiamenti e qualche giorno di vacanza prima di tuffarsi nel Mundialito americano.

Anche ieri il dominio della formazione di Luis Enrique è stato totale: il possesso della palla ha raggiunto il 74 percento del tempo, i passaggi sono stati 818 contro 276, con 16 tiri in porta e non tanto per tirare: ben 11 erano nello specchio, contro i 5 dei Colchoneros.

Segnare quattro gol all'Atlético Madrid è già di per sé una prodezza, visto che la formazione di Diego Simeone è costruita sul rigore difensivo e sull'energia messa nei duelli. I parigini hanno subito monopolizzato il gioco grazie alla loro superiorità tecnica, in particolare quella dei centrocampisti Vitinha, Joao Neves e Fabian Ruiz. Il primo e il terzo sono stati addirittura dei pareggiatori, dimostrando ancora una volta la loro versatilità "Abbiamo dimostrato che abbiamo ancora voglia di vincere - ha commentato capitan Marquinhos - difendiamo il nostro titolo d'Europa qui, bisogna continuare sulla stessa scia". Una scia che i parigini vogliono continuare a seguire. i prossimi avversari (i brasiliani di Botafogo giovedì e poi il 23 giugno i Sounders), sono avvisati. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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