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'Non fare lo struzzo, fatti controllare', un cortometraggio per la prevenzione del melanoma

4 weeks ago 2

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"I casi di melanoma sono in aumento e c'è un chiaro trend di crescita negli anni. Con l'arrivo dell'estate rinnoviamo quindi l'invito alla prevenzione, proteggendosi dal sole ma anche ricorrendo subito al medico in presenza di nei o formazioni sospette.

Il messaggio legato alla prevenzione è dunque fondamentale e come Fondazione Melanoma abbiamo voluto lanciarlo anche attraverso un approccio nuovo, quello della medicina narrativa, in questo caso con un cortometraggio che narra la storia di due amiche". A spiegarlo è Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell'Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia e Terapie Innovative dell'Istituto Pascale di Napoli.

 "Spiegare la prevenzione attraverso la medicina narrativa, quindi con libri, cartoni animati, cortometraggi o film - sottolinea Ascierto - è forse un messaggio che arriva in maniera più diretta al pubblico e soprattutto al pubblico più giovane, che è il nostro principale target. Quindi, con questo cortometraggio abbiamo voluto ricostruire la storia di due amiche che hanno una vita parallela di malattia, dove però una fa prevenzione e quindi riesce alla fine a risolvere il proprio problema con un atto chirurgico mentre l'altra, che ha ritardato i controlli, avrà bisogno delle cure specifiche. Voglio ringraziare le attrici Miriam Canduzzo e Lara Sansoni per la loro sensibilità nel trattare questo argomento, insieme al regista del corto Alessandro Montali".

Va sottolineato che "oggi le cure sono sempre più efficaci, ma il messaggio - avverte lo specialista - è che non bisogna arrivare al punto di aver bisogno delle cure, dobbiamo arrivare prima che la malattia si aggravi, e ciò è possibile solo facendo prevenzione. Dunque, soprattutto ai giovani ma non solo, diciamo che non serve fare lo struzzo: se si ha un problema è meglio farsi controllare quanto prima possibile, perchè una diagnosi precoce salva la vita".

 - I 7 ERRORI DA NON FARE IN ESTATE

Questi, afferma Ascierto, i 7 comunissimi errori da non commettere: 1) Pensare di abbronzarsi in sicurezza. Sbagliato. Non esiste un modo sicuro o sano per abbronzarsi. Quando ci si abbronza, la luce ultravioletta stimola le cellule della pelle a produrre pigmenti per cercare di proteggere il DNA delle cellule, ma questa protezione è minima e quindi ci si potrebbe comunque scottare e così aumentare il rischio di melanoma.

    2) Pensare che la crema solare offra una protezione al 100%.
    Sbagliato. Utilizzare la protezione solare non è un "permesso" per abbronzarsi. La crema solare, anche con un fattore di protezione molto alto, non protegge totalmente dai danni dei raggi UV.

    3) Non usare la protezione solare perchè si ha la pelle scura o perchè si è già abbronzati. Sbagliato. La pelle scura non è immune ai danni del sole: i raggi UV possono comunque penetrare e causare danni al DNA cellulare, aumentando il rischio di melanoma. Le persone con la pelle scura, infatti, possono comunque scottarsi, anche se meno frequentemente di quelle con la pelle chiara. Inoltre, il melanoma spesso si manifesta in aree del corpo che non sono regolarmente esposte al sole, come i palmi delle mani, le piante dei piedi, sotto le unghie.

    4) Utilizzare le creme solari dell'anno precedente. Sbagliato.
    L'efficacia delle creme solari può arrivare al massimo fino a 12 mesi dall'apertura della confezione e solo se è stata conservata correttamente con il tappo ben chiuso e non esposta a temperature alte.

    5) Proteggersi di meno se è nuvoloso e c'è vento. Sbagliato. È possibile scottarsi anche quando il cielo è nuvoloso e c'è vento. I raggi UV penetrano comunque attraverso le nubi sottili, quindi anche se pensi che non ci sia il sole, potresti comunque scottarti.

    6) Rinunciare agli occhiali da Sole, ritenendoli superflui.
    Sbagliato. Il melanoma può colpire anche l'occhio. Per questo è importante indossare occhiali da Sole con protezione UV al 100% oppure occhiali protettivi anti-UV.

    7) Pensare che le creme doposole riparino i danni provocati da una scottatura. Sbagliato. Le creme doposole servono a idratare la pelle dopo l'esposizione al sole. In molti casi contengono anche sostanze lenitive che alleviano la sensazione di bruciore e l'arrossamento dovuto alla scottatura. Tuttavia non possono avere alcun effetto benefico su eventuali danni al DNA prodotti dai raggi UV.
 

Video 'Su noi due', cortometraggio per la prevenzione del melanoma

Casi in aumento

   Secondo il rapporto "I numeri del cancro in Italia 2024", nello scorso anno nel nostro Paese sono stati diagnosticati circa 12.900 nuovi casi di melanoma cutaneo, con una prevalenza maggiore tra gli uomini (poco più di 7.200) rispetto alle donne (quasi 5.900). Negli ultimi 10 anni, questi numeri sono cresciuti in modo costante. Nel 2014 si stimavano circa 11.000 nuovi casi, mentre nel 2020 erano 12.300 e oggi si sfiorano i 13.000. Un aumento del 17% in un decennio, che mostra una tendenza da non sottovalutare.
    Tra le cause dell'aumento ci sono: una maggiore esposizione ai raggi UV, sia quelli prodotti dal sole sia quelli prodotti dalle lampade abbronzanti; l'invecchiamento della popolazione, un fattore di rischio per tutti i tumori; e il miglioramento delle tecniche diagnostiche, che consentono di individuare anche melanomi molto piccoli e quindi di scoprire casi di tumore che prima non sarebbero stati identificati.
    Secondo i dati del rapporto, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi oggi supera l'88% negli uomini e il 92% nelle donne. In alcuni casi, anche nelle forme metastatiche, è oggi possibile ottenere risposte durature nel tempo.
    Evitare scottature, proteggerci dal sole e non usare lampade abbronzanti sono comportamenti fondamentali per prevenire il melanoma. A questo si aggiunge l'importanza dei controlli dermatologici periodici, importanti per intercettare il tumore sul nascere, soprattutto se si hanno molti nei, pelle chiara o familiarità con il melanoma.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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