Una visita ad un Paese ormai amico che fa parte dell'Unione europea, della Nato e ultimamente anche dell'Eurozona. Superati brillantemente i problemi del passato ed anche le scorie nazionaliste sulla città di Fiume, Italia e Croazia viaggiano brillantemente insieme con ottimi dati economici di interscambio e continue relazioni a livello governativo. I rapporti si possono definire oggi "molto amichevoli", confermano fonti diplomatiche.Il dialogo è facile tanto che oggi la Croazia rappresenta per l'Italia un hub verso il più ampio e complesso mercato dei Balcani occidentali.
Questa è l'atmosfera che Sergio Mattarella troverà a Zagabria per una visita ufficiale in Croazia nella giornata di lunedì - la prima dal 2015 - che cade in occasione de 12 anni dell'ingresso della Croazia in Europa e che che certamente aiuterà lo sviluppo delle relazioni bilaterali. Al centro delle conversazioni naturalmente ci sarà la crisi Ucraina, la sicurezza europea e l'allargamento della Ue ai Balcani occidentali.
Sul piano economico, l'Italia continua ad essere tra i primi partner commerciali della Croazia (primo nel 2022 e 2023; secondo nel 2024 dopo la Germania). Oltre alla presenza italiana nel settore bancario croato, si registrano operatori del nostro Paese in diversi settori quali l'energia, legno-arredamento, metallurgia, turismo, servizi marittimi. Zagabria oggi si propone come un vero e proprio "hub" per i Balcani occidentali, con cui vanta una consolidata tradizione di scambi commerciali (la Croazia è il primo partner commerciale della Bosnia-Erzegovina, ad esempio) e per i mercati dell'Europa centrale.
Oltre alla sua posizione strategica, il Governo di Zagabria offre altri vantaggi per gli investitori: un sistema di istruzione eccellente che garantisce una forza lavoro qualificata in settori specifici, una conoscenza diffusa di lingue straniere (inglese, tedesco e italiano) e competenze tecnico-scientifiche di alto livello, costi della manodopera competitivi rispetto alla media europea, agevolazioni fiscali e incentivi per attrarre investimenti stranieri L'ingresso nell'Eurozona il 1° gennaio 2023 ha dato una spinta significativa all'economia croata, facilitando il commercio e gli investimenti. Nel 2023, il PIL ha raggiunto i 73 miliardi di euro, con un forte rimbalzo del +6,3% nel 2022 e del +2,8% nel 2023. Il tenore di vita è in aumento, grazie al PIL pro capite che ha raggiunto i 19.687 euro nel 2023. Un ruolo chiave nello sviluppo delle relazioni bilaterali è esercitato dalla minoranza italiana autoctona in Croazia (presente soprattutto in Istria), che rappresenta un valore aggiunto nella collaborazione tra i due Paesi. Rimane da definire un accordo sui lavoratori transfrontalieri per evitare fenomeni come la doppia imposizione.
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