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Mattarella: 'Gaza inaccettabile, coinvolgere Paesi arabi'

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La situazione a Gaza è "inaccettabile": è giunto il momento di un cessate il fuoco ma soprattutto di riprendere la strada verso l'unica soluzione possibile, quella dei "due Stati due popoli". E per percorrere questa strada occorre il coinvolgimento pieno dei Paesi arabi. Sergio Mattarella torna a parlare della situazione a Gaza e della crisi Ucraina e lo fa da una delle capitali morali dell'Europa, il Lussemburgo, dove ha compiuto una visita ufficiale di due giorni.

Tutto s'intreccia nel ragionamento che il presidente della Repubblica sviluppa con il premier Luc Frieden con il quale registra un'ottima sintonia. Il passaggio tra le incertezze dell'Europa, la tragedia di Gaza e la guerra in Ucraina è legato a doppio filo perchè l'Unione europea non può rimanere spettatrici degli sforzi di pace. O meglio, ha il dovere morale di dare il suo contributo.

"Bisogna trovare meccanismi decisionali più rapidi ed efficaci perché altrimenti l'Europa rischia di essere spettatrice di soluzioni che verranno inevitabilmente decise da altri soggetti", sottolinea con chiarezza dal piccolo granducato situato al centro del Continente. Un Paese dinamico che Mattarella elogia più volte per la sua accoglienza e per la sua capacità d'innovazione che può essere d'esempio per molti. Quindi l'Europa si svegli, ripete ancora una volta il capo dello Stato che continua a guardare con grande preoccupazione alle due più grandi crisi ai confini dell'Unione, l'aggressione della Russia all'Ucraina e il dramma senza fine di Gaza. Non ci sono ricette alternative per il presidente: i palestinesi devono avere un loro Stato e serve il coinvolgimento dei Paesi arabi più influenti: "occorre arrivare immediatamente a un cessate il fuoco e al rilascio, da parte di Hamas, di tutti gli ostaggi.

La soluzione "due popoli, due Stati" può sembrare irraggiungibile in questa situazione, ma è l'unica strada percorribile. Bisogna lavorare - sottolinea al premier Frieden - per indicare una prospettiva storica che consenta ai palestinesi di avere il proprio Stato, accantonando sofferenze e rancori, e che assicuri, nel contempo, la sicurezza di Israele". Lo sguardo preoccupato si volge poi verso l'Ucraina e Mosca al quale Mattarella dedica una precisazione importante: "nessuno vuole umiliare la Russia o sminuirne il ruolo. Ma la ricerca ostinata di una soluzione deve portare una pace vera, stabile, fondata sul diritto e la giustizia. Altrimenti non durerebbe", premette. Per poi aggiungere quanto quello dell'Ucraina, insieme a Gaza, sia "non sono solo un tema decisivo di politica internazionale ma un tema che tocca profondamente le nostre coscienze".

Per il capo dello Stato "non è pensabile tornare alla politica di potenza dei secoli scorsi quando le nazioni più grandi imponevano il loro dominio ai Paesi meno grandi e meno forti. Questo è il passato, il futuro è - assicura - la collaborazione e la cooperazione internazionale sul modello di quanto fatto dall'Unione Europea negli ultimi settant'anni". L'Europa si svegli e non perda questa occasione per avanzare nell'integrazione perchè l'Unione, non si stanca di ripetere il presidente, è un posto speciale: l'unico dove, ovunque si vada "ci si sente sempre a casa". Una ragione in più perchè da Bruxelles si sappiano prendere decisioni "rapide ed efficaci" anche in politica estera. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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