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Juve con le big è dura, ora per Tudor l'esame Real

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Perdere non è mai bello, farlo con cinque gol sul groppone ancora meno. La sconfitta contro il Manchester City sembra togliere alla Juventus le certezze che, dopo una stagione deludente, stava cercando con fatica di ritrovare. "Prendiamo questa botta, riposiamo e andiamo avanti", è la filosofia di Igor Tudor, convinto che quello di Orlando sia soltanto un inciampo. "Abbiamo giocato contro la squadra migliore del mondo, questa sconfitta non ridimensiona niente", sostiene il tecnico, che agli ottavi dovrà vedersela con un'altra big, il Real Madrid appena traghettato da Carlo Ancelotti a Xabi Alonso.

Arrivando secondi nel girone G del Mondiale per Club, i bianconeri, che erano già qualificati, dovranno vedersela con i temibili spagnoli, che hanno invece chiuso il girone H al primo posto. Dopo il pareggio del debutto con l'Al-Hilal di Simone Inzaghi, i blancos hanno infatti battuto sia i messicani del Pachuca che gli austriaci del Salisburgo. Un tre a zero firmato Vinicius, Valverde e Gonzalo Garcia che deve mettere in guardia i bianconeri. Non tutto è da buttare via, anzi, ma per l'undici di Tudor martedì sera all'Hard Rock Stadium di Miami ci vorrà ben altra prestazione per centrare i quarti di finale.

Sono bastati 26' minuti ai citizen, dopo il gol iniziale e l'illusione del momentaneo pareggio, per far venire a galla tutti i problemi di una squadra ancora alla ricerca della sua vera dimensione. "Abbiamo sofferto. Non siamo riusciti a rubare il pallone, noi siamo stati bassi e con la palla non abbiamo giocato bene", ammette Tudor, rimasto deluso dal turn over, che forse avrebbe potuto riservare contro un avversario meno impegnativo. Troppo grande la differenza tra titolari e riserve.

Difficile in questo momento rinunciare in un colpo solo a Yildiz, Thuram e Kolo Muani per dare una opportunità a Kostic, Koopmainers e Vlahovic. I gol degli ultimi due, con l'attaccante da elogiare solo per la grinta messa in campo fino all'ultimo, non bastano a rendere sufficiente una prestazione ancora lontana dalle potenzialità di questi due giocatori.

Preoccupa che il migliore in campo sia stato il portiere Di Gregorio, bravo soprattutto con i piedi ad evitare un passivo ancora più ampio. E preoccupa la difesa, sfortunata e un po' goffa sull'autogol di Kalulu, che deve ritrovare al più presto Bremer, ieri in panchina dopo il grave infortunio che per mesi lo ha reso indisponibile. Tanto più se il giovane Savona, che contro big Haaland ha comunque dimostrato personalità, dovesse saltare il prossimo impegno dopo essere uscito zoppicando.

In estate ci sarà da lavorare tanto sul mercato per tornare competitivi per lo scudetto, come annunciato nei giorni scorsi dall'amministratore delegato Maurizio Scanavino. Nel frattempo, Tudor dovrà rivedere i suoi piani e tornare a puntare sui titolari del momento, a cominciare da Yildiz, l'unico a fare la differenza e a riuscire con le sue giocate a cambiare velocità ad una Juventus in difficoltà con il City. La sfida col Real dirà se è possibile rimediare in fretta o se ci vorranno tempo e rinforzi.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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