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Indagata la sindaca di Prato, inchiesta della Dda per corruzione

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La Procura di Firenze ha chiesto gli arresti domiciliari per la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti (Pd), con l'accusa di corruzione nell'ambito di un inchiesta - scaturita da una precedente indagine della Direzione distrettuale antimafia sulla criminalità cinese - che ipotizza un presunto scambio di favori tra Bugetti e l'imprenditore tessile Riccardo Matteini Bresci. Contestualmente alle richieste, sono scattate una serie di perquisizioni a carico della prima cittadina, sia nella sua abitazione che nel suo ufficio in Comune, e le è stato notificato un avviso a comparire: sarà ora il giudice per le indagini preliminari - la prossima settimana, dopo l'interrogatorio fissato il 19 giugno - a decidere sull'eventuale applicazione della misura cautelare.

Riccardo Matteini Bresci, già noto alle cronache giudiziarie per una vicenda di un presunto scambio di favori con l'ex comandante della compagnia di Prato dei carabinieri (una vicenda conclusa con il patteggiamento dell'imprenditore), è indicato dagli inquirenti come il presunto corruttore: avrebbe "investito" politicamente sull'esponente Dem per ottenere protezione per sé e per soggetti a lui vicini, in cambio di sostegno elettorale e finanziamenti per decine di migliaia di euro. I fatti contestati risalirebbero al periodo in cui Bugetti era ancora consigliera regionale della Toscana, con un legame corruttivo che si sarebbe protratto fino alla sua elezione a sindaca nel giugno 2024, quando fu eletta al primo turno con il 52% dei consensi. In una nota Bugetti, difesa dagli avvocati Salvatore Tesoriero e Piernicola Badiani, ha spiegato di aver ricevuto l'avviso di garanzia. "Mi sono subito messa a disposizione dell'autorità giudiziaria - ha dichiarato - nel rispetto reciproco dei ruoli. Ho piena fiducia nella magistratura e sono certa di poter chiarire ogni aspetto. Il mio operato è sempre stato improntato alla correttezza personale, istituzionale e giuridica".

"Proseguo nel mio ruolo - ha aggiunto - con la stessa dedizione e attenzione al bene comune che ha sempre guidato il mio impegno politico". Il Pd, con i parlamentari toscani Emiliano Fossi e Marco Furfaro, si è da subito schierato in difesa della sindaca, con dichiarazioni di vicinanza e di certezza che "saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti e la correttezza del suo lavoro", esprimendo al tempo stesso "profondo rispetto e massima fiducia nell'operato della magistratura affinché sia fatta chiarezza". L'opposizione comunale di Prato si è riservata di intraprendere azioni politiche dopo la decisione del gip sulla richiesta di arresti. Tra le reazioni il deputato di Fdi Francesco Michelotti ha annunciato che chiederà al presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo "di fare richiesta degli atti alla Dda di Firenze": "Mantenendo sempre ogni profilo di garanzia, che è proprio della fase delle indagini, occorre approfondire ogni aspetto nell'interesse di Prato".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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