"Da interlocuzioni intercorse con il personale FBI in servizio presso l'ambasciata americana, è emerso che Ford (alias di Francis Kaufmann) ha circa cinque arresti precedenti per violenza domestica e aggressioni. Ha scontato 120 giorni di carcere per aggressione con arma letale che ha causato gravi lesioni fisiche". E' quanto scrive il gip di Roma nell'ordinanza emessa nei confronti dell'uomo accusato di avere ucciso una bimba di sei mesi - con ogni probabilità la figlia - e occultato il corpo di una donna. Entrambe le vittime sono state trovate a Villa Pamphili.
"L'indagato ha dimostrato un'elevata capacità criminale ed una pervicace volontà a portare a compimento il suo intento criminoso, avendo perlomeno assistito senza richiedere alcun intervento alla morte della compagna, poi occultandone il corpo e disfacendosi dei vestiti in modo da rendere più difficoltosi sia il ritrovamento del cadavere, sia l'identificazione della donna con il chiaro intento di depistare le indagini". E' un passaggio dell'ordinanza del gip di Roma a carico di Francis Kaufmann, l'uomo accusato di avere ucciso la bimba di sei mesi a Villa Pamphili.
Nell'atto il giudice afferma che "non si può escludere, peraltro, che si sia in presenza di un duplice omicidio, essendo ancora in corso gli accertamenti autoptici che potrebbero rivelare che anche la donna sia stata vittima di morte violenta". E ancora: "l'efferatezza congenita allo strangolamento della bambina, molto probabilmente sua figlia, non lascia adito a dubbi sull'estrema pericolosità dell'uomo. Peraltro, il pericolo concreto di reiterazione dei reati della stessa specie si desume dalle specifiche e particolarmente gravi modalità del fatto, avendo egli dimostrato di non essere in grado di controllare gli impulsi violenti diretti verso soggetti estranei e indifesi, come in Particolare una bambina di verosimilmente neanche un anno". Tra l'altro, aggiunge il gip, "la bambina è stata trovata nuda e nascosta all'interno della vegetazione del parco, potendosi così ritenere che l'uomo, dopo aver ucciso la bambina, abbia occultato il corpo, dopo averlo spogliato proprio per eludere qualsiasi coinvolgimento nella vicenda e si sia dato alla fuga, lasciando il territorio nazionale. Tant'è che l'uomo non ha denunciato la scomparsa né della compagna né della bambina".
Madre e figlia andavano protette, 'Piantedosi spieghi'
Tre controlli di polizia a distanza di pochi giorni nelle vie del centro di Roma, che non hanno portato a un'identificazione della mamma e della bimba trovate poi morte a Villa Pamphili, né a 'proteggerle'. Interventi scattati dalle chiamate di cittadini che segnalavano il presunto killer della bimba, ferito, intento a strattonare la compagna e nell'ultima occasione da solo con piccola di pochi mesi che piangeva disperatamente.
Sui controlli a cui è stato sottoposto Rexal Ford, che in realtà si chiama Charles Francis Kauffman, ora il Partito democratico chiede al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di fare chiarezza, con "un'interrogazione urgente presentata dai senatori dem Cecilia D'Elia, vicepresidente della Commissione bicamerale d'inchiesta sul femminicidio, Valeria Valente, Filippo Sensi e altri colleghi.
"Dalle ricostruzioni giornalistiche e dalle indagini risulta che l'uomo fermato, identificato inizialmente come Rexal Ford, nome successivamente risultato falso, era già stato segnalato in almeno tre occasioni precedenti alle forze dell'ordine per episodi di violenza, sempre in compagnia della donna e della bambina - sottolinea D'Elia -. Nonostante ciò, non è mai stata accertata l'identità della donna, né sono state adottate misure di protezione o separazione nei confronti della coppia".
A quanto emerso dalle indagini, i tre furono controllati la sera del 20 maggio in via Giulia, nel centro di Roma, e qualche ora più tardi lungo la stessa strada perché l'uomo, visibilmente ubriaco, era stato visto strattonare la donna e poi con una vistosa ferita sulla fronte. Qualche giorno più tardi, il 5 giugno, è ricomparso davanti agli agenti da solo con la bambina. Era stato notato in piazza Benedetto Cairoli, poco distante da Largo Argentina, mentre barcollante beveva del vino da una bottiglia e teneva in braccio la piccola. I senatori del Pd chiedono dunque al governo cosa "intende fare e quali risorse intende investire per garantire una formazione delle forze dell'ordine, che sia efficace per riconoscere tempestivamente i segnali di violenza, anche se non esplicitamente denunciati, e intervenire adeguatamente per tutelare le vittime". "Non possiamo accettare - conclude D'Elia - che troppo spesso a fronte di ripetuti allarmi, donne e bambini restino soli di fronte alla violenza".
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