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Garlasco, verso il giorno della verità sui reperti

4 weeks ago 1

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Con il ritiro dei reperti da analizzare è cominciata la fase preliminare dell'incidente probatorio i cui esiti saranno cruciali nella nuova inchiesta con cui la Procura di Pavia ha puntato i riflettori su Andrea Sempio. Il 37enne si è ritrovato per la seconda volta indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, la sorella dell'amico che frequentava 18 anni fa, quando erano adolescenti e con cui solo ora i rapporti, per forza di cose, si sono bruscamente interrotti.

La scena della prima tappa della consegna del materiale è stata la caserma dei Carabinieri di Milano - sono delegati a svolgere le indagini - dove ieri mattina i periti nominati dalla gip pavese Daniela Garlaschelli, ossia la genetista Denise Albani e Domenico Marchigiani, entrambi della Polizia, hanno ritirato le buste con dentro le fascette paradesive che riguardano 58 impronte. Tra queste c'è pure quella trovata sulla parte interna della porta d'ingresso della villa di Garlasco nell'immediatezza del delitto, la numero 10, ora ritenuta una manata lasciata dall'assassino prima di fuggire. All'epoca però erano stati individuati solo 8 punti da comparare, pochi per attribuirla. Ieri pomeriggio invece i due esperti si sono recati all'Istituto di medicina legale di Pavia per il ritiro di altro materiale raccolto ai tempi, come i tamponi salivari di Chiara, un lembo del tappetino del bagno al pian terreno e i rifiuti che erano stati sequestrati. Ora prima di cominciare con gli accertamenti irripetibili veri e propri bisognerà verificare lo stato di conservazione di quel che è stato consegnato. Al ritiro dei reperti contenuti in buste e scatole sigillati hanno partecipato anche i consulenti delle parti processuali, tra cui Luciano Garofano, l'ex comandate dei Ris di Parma che nel 2007 si erano occupati dei rilievi nella villetta di via Pascoli e adesso nominato dai legali di Sempio. Con lui anche il genetista Marzio Capra, incaricato fin da subito di seguire il caso dall'avvocato della famiglia Poggi.

"Credo che nella strategia della Procura ci sia una rivisitazione e una verifica di tutto quello che è stato fatto allora. Ben venga!", ha detto il generale Garofano aggiungendo di essere "convinto del lavoro pregevole fatto dai miei collaboratori", nel corso della prima inchiesta. Quanto al sopralluogo di lunedì scorso nell'abitazione che fu il luogo del crimine ha aggiunto: "Non c'è nessuna novità. Laser e scanner 3D erano già stati utilizzati" tra il 2014 e il 2015 nel corso del processo d'appello bis che ha portato alla condanna di Alberto Stasi. Invece, "l'aumentata sensibilità delle tecniche potrà consentire di favorire l'individuazione di altri profili. Il che significa secondo me la conferma in gran parte del materiale di Chiara Poggi e di tutti coloro che frequentavano quella casa, ma che non hanno alcuna responsabilità nell'omicidio". Quanto all'impronta 10, da cui i pm sperano di poter estrapolare il Dna, Capra non ha dubbi sul fatto che non ci saranno risultati perché "siamo veramente al limite del limite del limite".   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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