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Evaso in fuga da giovedì,irreperibile anche la fidanzata

4 days ago 3

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Le foto al ristorante e i festeggiamenti per la laurea assieme ai genitori, poi è andato dalla fidanzata ritrovandosi da solo con lei. E da allora nessuno li ha più visti.

Dopo quasi cinque giorni Andrea Cavallari risulta ancora irreperibile, così come la sua compagna, una ragazza di 25 anni. In queste ore si moltiplicano gli appelli affinché il 26enne di Bomporto (Modena) condannato a dieci anni per la strage di Corinaldo e che risulta evaso da giovedì scorso, si consegni alle autorità per rientrare in carcere. Il giovane aveva ottenuto la concessione di un 'permesso di necessità' dal magistrato di sorveglianza ed era dunque uscito con autorizzazione dalla casa circondariale della Dozza a Bologna per laurearsi in Scienze giuridiche nel capoluogo emiliano. Era la prima volta che otteneva un permesso: nell'istanza con cui lo aveva richiesto aveva spiegato che si trattava di un evento eccezionale, legato al traguardo raggiunto, ovvero la discussione della tesi e la proclamazione. Oltre alla famiglia, a rivolgersi a Cavallari affinché torni in cella è anche Irma Conti, componente del collegio del Garante dei detenuti: "Dimostri che il suo è stato un atto di debolezza e non il fallimento del suo percorso trattamentale".

Il caso ha riacceso i riflettori sull'articolo 21 dell'ordinamento penitenziario, la norma che disciplina le attività dei detenuti al di fuori dal carcere, contribuendo alla loro riabilitazione e reinserimento sociale: "Il fatto che accadano cose del genere non può incidere sulla bontà di questo istituto e sull'importanza della rieducazione. Nel 2024 su oltre 35mila permessi ci sono state 29 evasioni, dunque una percentuale minima", spiega Conti. Inoltre per il tipo di reato e il percorso svolto dal giovane, da prassi non veniva prevista una scorta di sorveglianza, la cui opportunità è comunque in capo all'apposito magistrato. "Negli ultimi anni abbiamo avuto qualche sessione in ateneo con questo tipo di scorta - spiega il rettore dell'università di Bologna, Giovanni Molari - Gli esami vengono fatti quasi sempre in presenza in carcere, oppure online con lo studente in stato di detenzione e il docente fuori. Anche le lauree vengono tenute sia dentro che fuori dal carcere, ma è sempre l'autorità giudiziaria che decide".

Per il patrigno di Cavallari, "sarebbe stato giusto essere affiancati da un poliziotto, qualcuno almeno in borghese o in divisa. Noi comunque non riusciamo a gestirlo. Dopo quello che ha fatto non ci si può fidare di lui", aggiunge ricordando che giovedì scorso il 26enne "si era allontanato dalla festa dicendo che doveva andare dalla fidanzata. Poi non l'abbiamo più visto, Dico ad Andrea che se vuol tornare, noi lo accoglieremo come prima. Meglio che torni". Intanto il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha chiesto una relazione alla casa circondariale di Bologna, per far luce sui dettagli della vicenda: un report che potrebbe arrivare già in queste ore sul tavolo del ministero della Giustizia. Ma il sindacato di polizia penitenziaria (Spp) attacca: "È solo l'ultimo caso di fuga. Siamo al 700% di episodi in più di evasioni (comprese quelle direttamente dal carcere o di altro tipo) dal 2023, rispetto agli anni precedenti. In generale ci sono state circa 340 evasioni nell'ultimo anno".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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