Language

         

 Advertising by Adpathway

Dalai Lama: 'Dopo la mia morte sarà nominato un successore'

1 week ago 3

PROTECT YOUR DNA WITH QUANTUM TECHNOLOGY

Orgo-Life the new way to the future

  Advertising by Adpathway

Il Dalai Lama ha confermato che alla sua morte verrà nominato un successore per garantire la continuità del suo ruolo di guida spirituale della comunità tibetana. E' quanto si legge in una dichiarazione rilasciata in occasione del suo 90/o compleanno. "Affermo che l'istituzione del Dalai Lama sarà perpetuata", ha affermato nel messaggio letto nel monastero di McLeod Ganj, nell'India settentrionale, dove vive in esilio da quando ha lasciato il Tibet controllato dalla Cina nel 1959. 

 L'istituzione del Dalai Lama continuerà e "il processo di riconoscimento" di una nuova massima autorità spirituale del Buddismo tibetano "sarà di esclusiva competenza dei membri del Gaden Phodrang Trust, l'Ufficio di Sua Santità il Dalai Lama", l'unico "ad avere l'autorità di riconoscere la futura reincarnazione". Il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, nella dichiarazione odierna, ha ribadito che "nessun altro ha la stessa autorità per interferire in questa questione", escludendo qualsiasi ruolo di Pechino. Il Dalai Lama ha sempre ritenuto che il suo successore sarebbe nato fuori dalla Cina che, invece, rivendica il diritto di scelta. 

Il Dalai Lama ha fornito le indicazioni sulla successione a pochi giorni dal suo 90mo compleanno, che cade il 6 luglio, dal suo esilio in India, dove si è rifugiato dall'età di 23 anni, da quando l'Esercito popolare di liberazione piegò la rivolta armata in Tibet contro i comunisti di Mao Zedong nel 1959. La vicenda del successore è motivo di inquietudine per Pechino perché Tenzin Gyatso nel suo nuovo libro pubblicato a marzo ('Voice for the Voiceless') ha scritto che il suo successore nascerà fuori dalla Cina, nel "mondo libero", quando in precedenza aveva detto che avrebbe potuto reincarnarsi fuori dal Tibet, forse in India.
La Repubblica popolare non ha ancora reagito alla dichiarazione del Dalai Lama, ma in articoli pubblicati in vista dell'annuncio, i media statali hanno respinto le parole della guida spirituale tibetana secondo cui il suo successore sarebbe nato fuori dalla Cina, insistendo sul fatto che la reincarnazione non dovesse essere decisa da un singolo individuo. "In sostanza, la sua intenzione rimane la stessa: negare i rituali religiosi tradizionali e le convenzioni storiche che hanno governato il sistema di reincarnazione per secoli, e manipolare il processo di reincarnazione per i propri scopi", ha scritto il Global Times, il tabloid del Quotidiano del Popolo. L'articolo ha sostenuto che l'identificazione della reincarnazione del leader del buddismo tibetano debba avvenire con il sistema tradizionale dell'estrazione a sorte, da un'urna d'oro, secondo una pratica introdotta nel 1792 e da allora usata per la selezione. Un altro articolo dell'agenzia di stampa Xinhua ha rimarcato che non c'è mai stato "un precedente nella storia del Buddismo tibetano" in cui l'individuo reincarnato decidesse da solo la questione e che qualsiasi tentativo di "politicizzare la reincarnazione" alla fine "si rivelerà vano".
Il prossimo Dalai Lama sarà il primo a essere selezionato dalla fondazione della Repubblica popolare, che rivendica di aver ereditato il diritto di scelta originario della dinastia imperiale Qing. Con l'imperativo del Partito comunista di avere il controllo sulle religioni, c'è la possibilità che emergano due Dalai Lama, uno riconosciuto da Pechino e l'altro dal governo tibetano in esilio. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Read Entire Article

         

        

HOW TO FIGHT BACK WITH THE 5G  

Protect your whole family with Quantum Orgo-Life® devices

  Advertising by Adpathway