La sua carica agonistica come marchio di fabbrica, di qui il soprannome 'Ringhio', Gennaro Gattuso, 47 anni da Corigliano Calabro è il nuovo commissario tecnico dell'Italia, chiamato alla mission di portare l'Italia al Mondiale 2026 dopo le mancate partecipazioni a Russia 2018 e Qatar 2022.
Gattuso segue le orme del papà Franco che aveva giocato in serie D. Scartato dal Bologna muove i primi passi con il Perugia. Nel 1997 sceglie la Scozia e i Rangers Glasgow. In un anno e mezzo lascia il segno e si fa notare per carattere e resistenza. Nell'ottobre del 1998 Gattuso torna in Italia, alla Salernitana, ma il grande salto arriva nel 1999 approda al Milan. In rossonero Gattuso resta tredici stagioni diventando un simbolo del centrocampo milanista conquistando due Champions League, due Scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe europee e un Mondiale per club. In Nazionale, Gennaro Gattuso colleziona 74 presenze ed è parte integrante del gruppo che nel 2006 vince il Mondiale in Germania.
Appende gli scarpini al chiodo nel 2013 e comincia la carriera di allenatore che non è brillante come quella da calciatore.
Comincia con umiltà, nei campi difficili di Pisa e nelle incertezze di Palermo. Passa anche dalla Svizzera (Sion), dall'OFI Creta e, infine, al Milan. Da tecnico rossonero porta ordine e grinta, sfiorando la Champions ma lasciando con dignità.
Il vero trofeo da allenatore lo conquista con il Napoli: nel 2020 batte la Juventus e alza la Coppa Italia. Seguono esperienze meno fortunate: l'avventura sfumata con la Fiorentina ancor prima di iniziare, e la parentesi al Valencia, interrotta dopo pochi mesi.
I problemi di salute (Gattuso soffre da anni di una malattia autoimmune, la miastenia oculare), la morte della sorella alla quale era legatissimo, non hanno spento lo spirito combattivo di 'Ringhio'.
Nell'ultima stagione ha allenato l'Hajduk Spalato, arrivando terzo nel campionato croato con soli due punti di svantaggio dalla prima in classifica.
Molto spesso si è trovato ad affrontare situazioni complicate anche fuori dal campo, allenando club finanziariamente mal messi e con dirigenze poco presenti. Il modo totalizzante e generoso con cui le ha vissute, a volte pagando lui stesso gli stipendi a calciatori e dipendenti del club, lo ha fatto apprezzare dai suoi calciatori e molte volte anche dai tifosi, anche se i risultati non sono stati convincenti.
Il calcio ma non solo. La famiglia in primis, la moglie Monica, conosciuta a Glasgow, i due figli, Gabriela e Francesco.
E la Calabria. Nel 2003 fa nascere la fondazione 'Forza Ragazzi' per dare un aiuto agli adolescenti meno fortunati della Calabria. A Gallarate invece avvia un'attività nel campo della ristorazione, aprendo una pescheria-ristorante, altra sua grande passione.
Ora la sfida da commissario tecnico per risollevare le sorti dell'azzurro. Di sicuro la sua grinta e la sua determinazioni serviranno a ridare nerbo all'azzurro che oggi appare un po' sbiadito.
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