Il sipario sta per aprirsi per svelare i piani di Cristian Chivu alle prese con un'Inter da 'rianimare' dopo la tragica finale di Monaco e l'addio comunque traumatico di Simone Inzaghi. Il nuovo tecnico debutta nella notte tra martedì e mercoledì. Attesa, curiosità, interrogativi accompagnano il debutto americano per il mondiale per club. E forse si vedrà - almeno in parte - se c'è un effetto Chivu e se l'interismo del nuovo allenatore possa essere davvero una medicina che fa guarire.
Difficile ipotizzare rivoluzioni di questi tempi ma probabilmente timidi cambiamenti saranno apportati già dalla prima partita contro il Monterrey al Rose Bowl di Pasadena.
Chivu ripartirà sicuramente dall'eredità dell'ex Inzaghi, un classico 3-5-2, e con ogni probabilità dovrà fare a meno degli infortunati Hakan Calhanoglu e di Yann Aurel Bisseck. Il tecnico potrebbe recuperare il regista turco per la seconda partita, mentre il difensore tedesco potrebbe rivedersi nella terza ed ultima gara del girone. Non ci sarà neanche Pio Esposito.
Tra i pali Yann Sommer, nella difesa a tre Pavard, Acerbi e Bastoni, a centrocampo Dumfries, Frattesi, Asllani, Mkhitaryan e Dimarco. In avanti Thuram e Lautaro Martinez. Ci saranno Luis Henrique e Sucic e non è escluso un loro impiego sin dal primo minuto per le condizioni non ottimali di molti titolari, compreso Thuram che potrebbe essere rimpiazzato da Sebastiano Esposito. Insomma, c'è tempo ancora per pensarci su.
Chivu sa di non poter sbagliare, in tanti sono scettici sul suo ruolo al timone dell'Inter, più 'pares inter pares' che leader carismatico alla Mourinho. Tuttavia, la sua fiducia nello spogliatoio, l'entusiasmo con cui affronta una avventura complicata, la conoscenza dell'ambiente potrebbero far pendere la bilancia dalla sua parte. L'Inter è favorita contro il Monterrey, squadra veloce e offensiva trainata dall'ex Milan e Genoa Ocampos, più tre veterani del calcio spagnolo come Oliver Torres (ex di Siviglia, Porto e Atletico), Canales (punto fermo per anni nel Betis e nel Real Sociedad) e soprattutto Sergio Ramos leggendario capitano del Real Madrid, oggi trentanovenne.
I messicani sono quarti nel loro campionato, in bacheca cinque Champions League Concacaf e una Coppa delle Coppe Concacaf.
L'allenatore è Domènec Torrent subentrato a Martin Demichelis, ex difensore anche del Bayern Monaco che era in campo nella finale di Champions League vinta dall'Inter nel 2010.
Adesso deve parlare il campo, anche se i rumors di mercato risultano assordanti e fastidiosi per una squadra che deve ritrovarsi, uno su tutti quello che riguarda la partenza di Calhanoglu, destinazione Galatasaray.
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