"Condannate l'imputato alla pena più alta possibile. Chiedo una condanna a 30 anni". In tribunale a Modena, davanti alla Corte d'assise presieduta dalla giudice Ester Russo, i pubblici ministeri Giuseppe Amara e Claudia Natalini, hanno concluso così la requisitoria, con una richiesta di condanna a 30 anni di carcere per Mohamed Gaaloul, il tunisino 30enne imputato per l'omicidio di Alice Neri, uccisa nella notte tra il 17 e il 18 novembre del 2022,.
L'assassino accoltellò a morte la vittima, trovata dentro un'auto carbonizzata, nelle campagne di Fossa di Concordia. La pubblica accusa ha ribadito come la donna fu colpita da almeno sette coltellate, come confermato dai medici legali in aula.
L'imputato è a processo per omicidio volontario e soppressione di cadavere. Ha sempre respinto le accuse.
Successivamente ha preso la parola l'ex pm Antonio Ingroia, avvocato di parte civile per il marito della vittima, secondo il quale l'impostazione accusatoria - ha detto in aula - fa 'acqua' da tutte le parti. "Non sono certo che la dinamica possa riguardare una sola persona. Avere trascurato sin da subito le piste alternative che si sono prospettate ha nuociuto all'accertamento della verità, forse per sempre", ha detto. La sentenza è attesa per luglio.
"La Procura, un po' frettolosamente, ha ritenuto di individuare un colpevole, mentre noi vogliamo che sia assicurato alla giustizia il colpevole. Anche per evitare un Garlasco 2: abbiamo visto quello che sta succedendo a Pavia dopo 20 anni. Non vorremmo che anche qui tra 20 anni si dovesse ricominciare ad indagare, dopo aver condannato un innocente". Lo ha detto Antonio Ingroia, ex magistrato e ora avvocato, difensore del marito di Alice Neri, vittima di omicidio a Concordia sulla Secchia (Modena).
Nell'udienza, in mattinata, è stata revocata la costituzione di parte civile, contro l'imputato, il tunisino Mohamed Gaaloul "Pur con i peggiori giudizi e le valutazioni che si possono fare su quest'uomo, un delinquente, un criminale, uno spacciatore, un approfittatore di donne, questi non sono elementi per condannare per l'omicidio di Alice Neri. E' stata uccisa da un uomo, che deve essere ancora individuato. Quest'uomo è in libertà", ha detto Ingroia, a margine dell'udienza, parlando coi giornalisti. "Ho chiesto che la Corte di assise tragga le conclusioni, dichiari assolto l'imputato e ritrasmetta gli atti al pm che riapra le indagini", ha aggiunto.
Il marito revoca la costituzione di parte civile
Nicholas Negrini, marito di Alice Neri, uccisa a Concordia tra il 17 e il 18 novembre 2022, esce dal processo. Lo ha annunciato il suo difensore, avvocato Antonio Ingroia, ex pm, che ha revocato la costituzione di parte civile e non ha depositato le proprie conclusioni alla Corte di assise che sta processando il tunisino Mohamed Gaaloul. "Nicholas Negrini vuole la verità, non una qualsiasi. Per queste ragioni noi ci atteniamo con rispetto a qualsiasi decisione della corte. Siamo certi prenderete la decisione più giusta, ma in coscienza abbiamo il dovere di esprimere la nostra convinzione. Oggi non si è raggiunta la prova di colpevolezza dell'imputato oltre ogni ragionevole dubbio. Abbiamo quindi deciso di non chiedere la condanna dell'imputato e il risarcimento, ma di chiedere di trasmettere gli atti alla procura per ulteriori indagini", ha detto nella sua arringa.
"Non ho mai negato le mie perplessità su questa storia, su quello che veniva fuori. Ho atteso quasi tre anni per avere un quadro più chiaro, ma in questo primo grado di processo non c'è stato alcun elemento che mi abbia fatto cambiare idea, anche se ci speravo. Il mio intento non era aver ragione, ma essere sereno e avere un quadro chiaro sulla fine di questo processo". Lo ha detto Nicholas Negrini, marito vedovo di Alice Neri, a margine dell'udienza in Corte di assise a Modena dopo aver revocato la sua costituzione di parte civile contro l'imputato Mohamed Gaaloul, che la Procura ritiene l'assassino della giovane donna. "Purtroppo questo non è avvenuto e io con rammarico faccio un passo indietro, per coerenza non mi sembra giusto schierarmi contro l'imputato se non ho la convinzione, la certezza", ha detto. E allora avete altri sospetti? "Non è compito mio, io sono un grafico, non un investigatore. E' giusto che siano gli organi competenti ad avere più certezze rispetto ad oggi, mi auguro che prima o poi si abbiano".
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